sabato 25 ottobre 2008

Mastoplastica additiva

Chirurgia del Seno - Mastoplastica di Aumento
L'intervento consiste nel posizionamento di protesi mammarie, contenenti gel di silicone o soluzione salina, ed è consigliato non solo per l' aumento volumetrico di un seno piccolo, ma anche per il risollevamento, quando se ne presenti la necessita' in conseguenza di una gravidanza o per dimagrimento rapido ed importante che causa uno svuotamento della mammella. All'inserimento delle protesi si ricorrere anche per eliminare malformazioni, differenze di volume e forma e per la ricostruzione del seno dopo asportazione chirurgica per neoplasia. Le protesi, indipendentemente dal contenuto, sono costituite da un involucro di silicone con la superficie rugosa (testurizzata) utile a ridurre il rischio di contrattura capsulare. La forma delle protesi puo' essere tonda, di spessore differente (alto e basso profilo) o anatomica per la sua particolare configurazione che si adatta al profilo anatomico del torace, ed anche in questo caso di volume e spessore diversi. La forma delle protesi cosi' come lo spessore vengono consigliate in genere dal Chirurgo Estetico in base al tessuto mammario presente, la forma delle mammelle e del corpo ed alle esigenze della paziente. L’incisione chirurgica viene effettuata generalmente intorno all’areola (emiperiareolare), nel solco sotto mammario o nel cavo ascellare o addirittura a livello ombelicale( le ultime due non utilizzate abitualmente dall’Autore). Le protesi possono essere collocate al di sotto della ghiandola mammaria, nel piano sotto il muscolo pettorale, nel piano sovramuscolare e sottofasciale, oppure in un piano metà sottomuscolare e metà sottoghiandolare secondo la "Tecnica di J.S. Tebbets". Anche tale scelta va discussa insieme alla Paziente in base anche all'anatomia del soggetto. Attraverso l'incisione con bisturi freddo, e successivamente con il bisturi elettrico, il chirurgo creera' una tasca immediatamente dietro il tessuto mammario o dietro il muscolo della parete toracica (il m. grande pettorale). All'interno di questa tasca verra' inserita la protesi centrata dietro il complesso areola-capezzolo. Molte ricerche internazionali hanno confermato che non c'è collegamento tra silicone e tumore del seno ne' l'inserimento o la presenza di tali protesi influenzano manovre diagnostiche come la mammografia, l'ecografia, o la palpazione. La durata ideale delle protesi attualmente e’ valutabile in almeno quindici anni. L’intervento viene effettuato in anestesia locale e sedazione o utilizzando anestesia generale ed a richiesta, in regime di Day Hospital. Vengono utilizzati drenaggi che vengono rimossi la mattina successiva all’intervento quando viene collocato un reggiseno elasticizzato da utilizzarsi per i successivi 3-4 giorni. L’attivita' sportiva potra' essere ripresa dopo almeno 20 giorni.
Il postoperatorio è abbastanza agevole dovendo solo fare attenzione a non subire traumi, evitare vigorosi movimenti di escursioni delle braccia, sollevare pesi. L'impianto retromuscolare puo' causare piu' disagio postoperatorio per piu' giorni. Si potra' ricominciare a guidare l’autovettura dopo circa 7-10 giorni.
I punti collocati saranno abitualmente riassorbibili e quindi non andranno rimossi.

Analisi necessarie per l’intervento chirurgico: Emocromo completo,Azotemia,Creatinina, Glicemia, Transaminasi, Elettroliti, P.T., P.T.T., Fibrinogeno. Elettrocardiogramma (le analisi e l’ E.C.G. hanno una durata media di 4-5 mesi). Si richiede inoltre una ecografia mammaria da abbinarsi anche a mammografia per le Signore sopra i 30 anni.
Vantaggi: ottenere il volume desiderato con un intervento poco invasivo.Avere un risultato stabile nel corso degli anni. Abitualmente infine non si ha riduzione della sensibilita' ed è possibile allattare. Le protesi si integrano perfettamente nei tessuti in cui sono impiantate, per cui la paziente non si sente assolutamente disturbata dal materiale che non viene rilevato neanche da una accurata palpazione.
Svantaggi: Fra gli svantaggi vanno considerate le complicazioni possibili, la piu' temuta a distanza di tempo è la contrattura capsulare. Quando la protesi viene inserita, intorno ad essa l'organismo forma una capsula, e cio' fa parte del normale processo di guarigione. La capsula puo' in certi casi contrarsi e quindi costringere l'impianto, dando al seno una consistenza piu' dura del normale. Questo processo puo' avvenire con entita' variabile (attualmente con le nuove tecniche e materiali l’incidenza è indicata, in letteratura internazionale, intorno all’1%). Nei casi piu' severi è necessario intervenire di nuovo per indebolire la capsula fibrosa e talvolta sostituire la protesi cambiando anche eventualmente il piano anatomico. Alcuni lavori scientifici suggeriscono che inserire la protesi dietro il muscolo pettorale puo' ridurre ulteriormente le possibilita' di contrattura capsulare. Le complicanze a breve invece consistono nell’ematoma (raccolta di sangue intorno alla protesi che puo' richiedere la sua rimozione in sala operatoria) e l’infezione locale ( che puo' addirittura richiedere la rimozione della protesi che potra' essere ricollocata a distanza di alcune settimane) ma ambedue sono piuttosto rare e comunque risolvibili.La durata ideale/teorica delle protesi infine si aggira mediamente sui 15 anni ma questo è un dato statistico- sperimentale che non obbliga a sostituirle alla scadenza di tale periodo.